Inside IBC

Metter su un team che partecipi ad un Barbecue Championship sanzionato dalla KCBS è una bella sfida, per due motivi fondamentali: l’organizzazione del team stesso e il blasone del KCBS.

Per l’organizzazione ne avevo già scritto qui: ci vuole tenacia, spirito di gruppo, tempo, un minimo di risorse finanziarie (sono ammessi gli sponsor) e un pizzico di incoscienza. Un team messo su al grido di “ma che ce frega, andiamo a divertirci” è poi diventato sempre più coeso e preperato man mano che la data si avvicinava e si facevano prove in casa. E che alla fine ci ha creduto.

Il marchio KCBS – per chi ha il pallino del barbecue ed un minimo di conoscenza di cosa avvenga oltre oceano – ha un fascino innegabile; la più grande organizzazione di barbecue-isti americani, a cui piace difendere un po’ l’ortodossia delle preparazioni, lasciando davvero pochi margini di manovra per differenziarsi, mettendo alla prova competenze ben specifiche; come se gli americani venissero a gareggiare in Italia su pizza o pasta.

Un bel po’ di regole da seguire sulle preparazioni; vi racconto come l’ha vissuta in team SPQR Grillers:

Il pollo

La prima delle quattro preparazioni previste è forse il tema più libero su cui ci si può – relativamente – sbizzarrire. In teoria si può presentare un pollo intero, un beer can chicken, un petto scaloppato, delle cosce lollipop. In pratica, la preparazione che va per la maggiore è quella del boneless chicken thigs, ovvero i sovracosci disossati. Bisogna a) togliere la pelle e sgrassarla col coltello b) disossare il sovracoscio e pareggiarlo c) rubbare la carne d) rimontare il sovracosci anche con la pelle e chiuderle con uno stecchino – da rimuovere a fine cottura. Si giudica la succulenza della carne e la pelle, che deve essere croccante e deve rompersi col morso – non deve venir via tutta la pelle con un solo morso.

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Le costine di maiale

Un solo divieto: niente country style ribs, quelle disossate. Possono poi essere preparate wet o dry. Si preparano i costati per intero, per poi tagliare le singole costine selezionando le – almeno – sei migliori da presentare ai giudici. Niente ossa tremendamente sporgenti, carne che non deve venir via tutta con un unico morso, un minimo di tenacità deve esserci.

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Il maiale

Anche qui tema quasi libero sul tipo di taglio da utilizzare; niente parti da arrosto – loin o chops. Ok la spalla con osso o senza, il picnic, il money muscle. Nella nostra non ancora perfetta conoscenza dei nomi dei tagli americani avevamo portato un po’ di tutto. Il capocollo ci è stato vietato durante l’ispezione. La preparazione della carne prevede di tutto: pulled, fette, burnt ends. E noi ce le abbiamo messe tutte.

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Il brisket

Il re dei tagli del bbq americano può essere intero, solo flat o solo point. Libertà nel servizio e gradite le burnt ends. Il brisket è la bestia nera del bbq; può dare grosse soddisfazioni o farti crollare in classifica.

brisket

Come forse già sapete, a noi è andata bene, forse al di sopra delle nostre aspettative. Primo posto nel pollo, terzo nel maiale e terzi in classifica generale. Inutile dire che non vediamo l’ora che venga pubblicata la data del IBC 2015.

Le nostre foto di questo primo Italian Barbecue Championship le trovi qui.